Una croce sul Monte Cava

In data 07.08.2022 è stata finalmente collocata una croce di vetta sul Monte Cava, cima più a Nord della Riserva Naturale Regionale “Montagne della Duchessa” che, con i suoi 2000 metri di quota precisi, offre una vista mozzafiato sulle montagne della Duchessa e su tutti i gruppi montuosi limitrofi.

Il Monte Cava è la massima elevazione dei monti del Cicolano, si trova al confine tra il Lazio e l’Abruzzo, tra il comune di Borgorose e quello di Tornimparte e, insieme a Monte San Rocco, forma l’omonimo gruppo montuoso.

Spesso, tuttavia, è stato sottovalutato dagli escursionisti che vi hanno preferito le elevazioni adiacenti della Duchessa e del Velino. La decisione di posizionare la croce su questa vetta origina anche dalla volontà di valorizzare questo monte, talvolta dimenticato, e di rivalutare il suggestivo e selvaggio sentiero da percorrere per raggiungerlo, che ha molto da offrire dal punto di vista naturalistico e paesaggistico.

Il gesto di porre la croce sul Monte Cava, uno dei pochi sprovvisti di un simbolo così importante per la nostra cultura, ricalca la volontà di portare avanti un’antica tradizione. La scelta esula da un’intenzionalità puramente religiosa: la croce è il simbolo arcaico ed ancestrale che indica la presenza, seppur discreta, dell’uomo sulla montagna, amica ed ostile allo stesso tempo. È il simbolo del rapporto di reciprocità che li accomuna, di una convivenza complessa, ma imprescindibile. Un fenomeno antropologico, questo, che merita di non essere dimenticato, anche a scopo puramente divulgativo, in vista dell’intensificarsi, negli anni futuri del flusso dei camminatori che visiteranno la nostra bella riserva.

La collocazione della croce di vetta porta con sé, dunque, un insieme di significati spirituali, religiosi, filosofici, individuali e collettivi, e ha alle spalle una lunghissima tradizione, probabilmente risalente all’antica Grecia e da lì propagatasi in culture e aree geografiche differenti. Era un’usanza tipica quella di collocare i luoghi di culto in posizioni elevate perché si pensava fossero posti così nel punto più vicino al cielo, a Dio o alle divinità. In questi luoghi venivano dunque costruiti monumenti e collocati simboli, con o senza significato religioso.

Successivamente, tale tradizione è stata assorbita dal Cristianesimo che ha iniziato ad erigere monumenti e croci in luoghi elevati proprio in virtù della citata credenza. A partire dal XIII secolo sono state poste diverse croci, dapprima su vari valichi alpini, successivamente sulle sommità progressivamente conquistate.

La croce collocata sulla vetta è anche il raggiungimento di un obiettivo, la conquista della meta, la soddisfazione dopo la fatica. E una grande soddisfazione è stata per tutto il gruppo che ha accompagnato noi UFENS verso la cima e che con noi ha gioito per la collocazione avvenuta. 

L’escursione verso il Monte Cava è stata anticipata dalla benedizione della croce da parte del parroco di Corvaro Don Josaphat avvenuta presso la Piazza del paese, punto di partenza da cui abbiamo proseguito percorrendo il sentiero che, attraversando il vecchio borgo e la Rocca, giunge alle Prime Prata e alla Fonte dei Copelli.

La scelta del materiale e della forma della croce rispetta l’essenzialità del simbolo e del gesto, l’assenza di orpelli superflui vuole evitare l’emergenza dell’immagine della croce sul meraviglioso panorama circostante. Insieme ad essa, abbiamo posizionato il cosiddetto “libro di vetta” (in tedesco Gipfelbuch), un’agenda su cui escursionisti e camminatori che raggiungeranno la vetta potranno lasciare un pensiero.

2 risposte a “Una croce sul Monte Cava”

  1. Avatar DAJANA BARBONETTI
    DAJANA BARBONETTI

    Ringrazio personalmente l’associazione Ufens Aequatrail per averci dato la possibilità di condividere un momento così significativo ed emozionante. Bellissima descrizione, quella appena letta, che rende pienamente le intenzioni dell’iniziativa e descrive con passione l’esperienza effettivamente vissuta.
    Complimenti a tutti!
    Dajana Barbonetti

  2. Avatar Paolo Morelli
    Paolo Morelli

    Bellissima iniziativa , articolo molto ben fatto, e foto con cavallo stupenda , un grazie da me e dal mio cavallo

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